Il caso

Il lato bio della galassia no vax

di Chiara Sgreccia   14 dicembre 2021

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Omeopatia al posto dei farmaci, integratori per “disintossicarsi dal vaccino”, medicina naturale per combattere il Covid-19. E ora anche un partito che unisce la lotta per l’ambiente all’opposizione al vaccino

Mangiano bio, si illudono di curare il Covid-19 con le vitamine, sono convinti di disintossicarsi dal vaccino con dei kit contro i “metalli pesanti”. Usano capsule vegetali a base di coriandolo, zinco, selenio, curcuma perché – sostengono – liberano il corpo dalle «conseguenze tossiche del siero terrificante».

Sono solo alcuni dei trattamenti consigliati dagli utenti “bio no vax” sui social. Bacche di Goji per rafforzare le difese immunitarie, infusi di tarassaco e aghi di pino per bloccare la proteina spike, frullati di barbabietola, mele e carote per irrobustire gli anticorpi. La lista è quasi infinita. A descrivere le procedure di preparazione e gli effetti, con minuzia, sono medici veri e improvvisati, omeopati, chi ha provato i rimedi e si sente meglio, chi l’ha visto fare a un amico, sconosciuti che condividono la stessa visione del mondo. Tutti metodi che, vale la pena ricordarlo, sono scientificamente inutili e, in alcuni casi, persino dannosi.

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C’è anche una vera e propria clinica online, fondata qualche mese fa: si chiama CuraLibera, riunisce i professionisti sanitari che non vogliono rispettare i dogmi e le misure «discriminanti» imposte dalle istituzioni, «fuori dalla mediocrità dell’industria delle tossine: per una nuova medicina gentile, competente e professionale». Mette in contatto domanda e offerta: medici di base, nutrizionisti, fisioterapisti, logopedisti, osteopati, psicologi, psicoterapeuti, naturopati, esperti di medicina cinese e ayurvedica, di cure olistiche, di massaggi shiatsu, di yoga, di meditazione, con tutti coloro che vogliono accedere ai servizi senza il green pass. Ha un sito internet, un canale Telegram, una newsletter con cui informa gli interessati sulle novità. E negozi affiliati, consigliati per l’acquisto di prodotti volti alla tutela della salute. La sede è a Kaiser-Friedrich-Strasse, a Berlino, in Germania.

È un business in crescita, quello dei “rimedi naturali contro il Covid-19” o di disintossicazione contro il vaccino. Tanto che ci si è lanciata anche ByoBlu, la testata di controinformazione fondata dall’ex addetto alla comunicazione del M5S e blogger Claudio Messora, schierata contro il vaccino e il green pass. Con il marchio SpecialByo infatti, Messora ha lanciato una linea di integratori che autodefinisce «di altissima qualità, sviluppati a partire da materie prime naturali e selezionatissime, per aiutare il nostro organismo a fare il suo lavoro e, nel contempo, sostenere chi nel paese si ostina ad offrire una informazione libera, indipendente e di qualità».

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Secondo un’analisi congiunta, condotta da Integratori Italia – Unione Italiana Food e Avedisco la vendita di vitamine è cresciuta quasi del 30 per cento nel 2020, e alcune nuove categorie di prodotti, come quelli legati al miglioramento del riposo notturno e al rafforzamento delle difese immunitarie, hanno visto un’impennata delle vendite. Il fatturato delle aziende di integratori è aumentato del 7,4 per cento nel primo semestre del 2021 rispetto allo stesso periodo dell’anno prima. Il volume d'affari complessivo è stato di oltre 2 miliardi di euro.

«Le cure naturali funzionano per il Covid ma nessuno lo dice in tv! Ho curato numerosi casi con un integratore a base di estratti vegetali» sostiene un utente del gruppo Telegram “Esercenti No green pass”, che dice di essere un medico, per rispondere a chi ha il Covid e non sa come guarire. «Al posto del cortisone, uso le gocce di ribes nero, per disintossicare il corpo da metalli pesanti, invece, l’acido fulvico. Trovatevi un dottore che abbraccia l'omeopatia» aggiunge un altro. In una gara al rimedio più inutile ma anche più suggestivo.

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Ma le suggestioni green della galassia no vax non finiscono con i rimedi naturali. Molte comunità contrarie al vaccino predicano infatti l’autoproduzione o sognano di vivere in realtà autonome e autosufficienti. Alcune per scelta, per allontanarsi dal caos, dall’inquinamento cittadino, dalle restrizioni Covid. Altre come unica, inevitabile conseguenza della decisione di non vaccinarsi. 

Non stupisce quindi che di recente sia nato anche un partito che unisce queste due anime. «No al green (pass), sì al verde» si legge nel manifesto di Pro Italia, Lavoro e Sovranità. È il movimento che Matteo Brandi, blogger sovranista, ha presentato a inizio novembre.