Gli effetti sulla salute dell'inquinamento atmosferico rimangono una preoccupazione per la salute pubblica in tutto il mondo. L'esposizione all'inquinamento atmosferico ha molti effetti negativi sostanziali sulla salute umana. A livello globale, sette milioni di morti erano attribuibili agli effetti congiunti dell'inquinamento dell'aria domestica e ambientale. I soggetti con malattie respiratorie croniche come la broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) e l'asma sono particolarmente vulnerabili agli effetti dannosi degli inquinanti atmosferici. L'inquinamento atmosferico può indurre l'esacerbazione acuta della BPCO e l'insorgenza dell'asma, aumentare la morbilità respiratoria e la mortalità. Gli effetti sulla salute dell'inquinamento atmosferico dipendono dai componenti e dalle fonti degli inquinanti, che variavano a seconda del paese, delle stagioni e dei tempi.
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PREMESSE
Gli effetti sulla salute dell'inquinamento atmosferico rimangono una
preoccupazione per la salute pubblica in tutto il mondo. L'esposizione
all'inquinamento atmosferico ha molti effetti negativi sostanziali sulla salute
umana. A livello globale, sette milioni di morti erano attribuibili agli effetti
congiunti dell'inquinamento dell'aria domestica e ambientale. I soggetti con
malattie respiratorie croniche come la broncopneumopatia cronica ostruttiva
(BPCO) e l'asma sono particolarmente vulnerabili agli effetti dannosi degli
inquinanti atmosferici. L'inquinamento atmosferico può indurre
l'esacerbazione acuta della BPCO e l'insorgenza dell'asma, aumentare la
morbilità respiratoria e la mortalità. Gli effetti sulla salute dell'inquinamento
atmosferico dipendono dai componenti e dalle fonti degli inquinanti, che
variavano a seconda del paese, delle stagioni e dei tempi. La combustione di
combustibili solidi è una delle principali fonti di inquinanti atmosferici nei paesi
in via di sviluppo.
Air pollution and chronic airway diseases: what should people know and do? Xu-Qin Jiang
J Thorac Dis. 2016 Jan; 8(1): E31–E40.
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Secondo il WHO le malattie respiratorie sono la maggior causa di morte dopo
quelle cardiovascolari (circa 10 milioni di persone nel 2016). Perché
dobbiamo conoscere i motivi per cui le persone muoiono? Misurare quante
persone muoiono ogni anno e perché sono morte è uno dei mezzi più
importanti - insieme all’analisi di come le malattie e le lesioni colpiscono le
persone - per valutare l'efficacia del sistema sanitario di un paese.
I cambiamenti climatici, ad esempio, modificando le condizioni
meteorologiche e alterando i sistemi naturali a supporto della vita, influiscono
sui requisiti di base per la salute ed il benessere delle persone che sono
l’aria pulita, l’acqua sufficiente, la quantità di cibo necessaria, gli ecosistemi
funzionanti e un adeguato riparo.
Vi sono prove crescenti che il cambiamento climatico, alterando la qualità
dell'aria, sta contribuendo all'incidenza delle malattie, in particolare con
aumento del rischio di problemi respiratori nei paesi in via di sviluppo.
Anche l’inquinamento atmosferico rimane un grave problema mondiale,
specie nelle nelle megalopoli dei paesi in via di sviluppo. Si stima che un
quarto della popolazione mondiale sia esposto a concentrazioni malsane di
inquinanti atmosferici. Nelle aree urbane, una quota significativa
dell'inquinamento atmosferico è generato dai veicoli più vecchi e da quelli con
scarsa manutenzione e bassa qualità del carburante. In alcune città,
l'inquinamento può raggiungere livelli così elevati che le autorità consigliano
alle persone di rimanere in casa e decidono di chiudere le scuole.
Altra causa di gravi problemi respiratori è la rottura o l’impoverimento dello
strato di ozono che ci protegge dalle razioni dannose della luce ultravioletta
solare. E’ inoltre noto che una aumentata quantità ed una lunga esposizione
all’ozono al suolo può provocare marcata infiammazione delle alte vie aeree
con aumentata incidenza di malattia asmatica. Grande responsabilità hanno
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anche le alte concentrazioni nell’aria e nell’ambiente di piombo, mercurio e
pesticidi.
I POPS (inquinanti organici persistenti) sono un gruppo di sostanze chimiche
che destano particolare preoccupazione. Esse si parcellizzano lentamente
nell'ambiente, quindi sono persistenti, e possono percorrere lunghe distanze
attraverso l'aria e l’acqua e possono essere trovati a distanza in aree in cui
non sono mai stati utilizzati o prodotti. Inoltre si accumulano facilmente nei
tessuti adiposi e nelle catene alimentari. La convenzione di Stoccolma sugli
inquinanti organici persistenti è un trattato globale per proteggere la salute
umana e l’ambiente da questi prodotti chimici ed è stato adottato nel 2001,
entrando in vigore nel 2004.
“The top 10 causes of death WHO maggio 2018”
INQUINAMENTO OUTDOOR E MALATTIE RESPIRATORIE
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Le indagini epidemiologiche hanno delineato associazioni tra l’esposizione
all'inquinamento atmosferico e le malattie polmonari non maligne e maligne.
La definizione di queste relazioni tra l'esposizione all'inquinamento
atmosferico e la salute umana è simile quelle riscontrate nelle indagini
epidemiologiche sul fumo di sigaretta e sul fumo di tabacco ambientale
(ETS). Si prevede che le future indagini epidemiologiche dimostreranno la
relazione tra l’inquinamento atmosferico e l’insorgenza di BPCO, malattie
vascolari periferiche, ipertensione, malattia renale, malattia digestiva, perdita
di massa ossea / rischio di fratture, malattia dentale, patologie oculari,
problemi di fertilità, e neoplasie.
The toxicology of air pollution predicts its epidemiology.
Ghio AJ1
, Soukup JM1
, Madden MC1
.
Inhal Toxicol. 2018 Aug - Aug;30(9-10):327-334.
Un ruolo causale dell'inquinamento atmosferico nell'induzione della BPCO
sarebbe biologicamente plausibile. Una forte attività redox che porta a stress
ossidativo, risposte infiammatorie polmonari e sistemiche, riduzione
dell'attività ciliare nelle vie aeree, amplificazione delle infezioni virali, aumento
della reattività bronchiale tra predisposti o diminuzione acuta della funzione
polmonare sono tutti effetti noti dell'esposizione acuta a numerosi inquinanti
presenti nell'aria ambiente come particelle di varie dimensioni, ozono,
biossido di azoto e altri
Ambient air pollution: a cause of COPD? Tamara Schikowski,and coll.
European Respiratory Journal 2014 43: 250-263;
Ad esempio, in uno studio di coorte condotto tra il 2000 e il 2018 in 6 regioni
metropolitane degli Stati Uniti, l'esposizione a lungo termine agli inquinanti
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atmosferici ambientali è stata significativamente associata all'aumento
dell'enfisema valutato quantitativamente utilizzando l'imaging TC ed i test di
funzionalità polmonare.
Association Between Long-term Exposure to Ambient Air Pollution and Change in
Quantitatively Assessed Emphysema and Lung Function.. Wang M et coll.
JAMA. 2019 Aug 13;322(6):546-556. doi: 10.1001/jama.2019.10255.
Uno studio osservazionale prospettico volto a determinare l'impatto del
particolato esterno, in cui le particelle hanno un diametro inferiore a 10
micron (PM10), durante un periodo di smog stagionale sulla qualità di vita di
pazienti con BPCO, ha evidenziato anche un impatto negativo a breve
termine sulla qualità della vita e sulla funzione polmonare di quei pazienti
Influence of Particulate Matter during Seasonal Smog on Quality of Life and Lung Function
in Patients with Chronic Obstructive Pulmonary Disease. Pothirat C et coll. Int J Environ
Res Public Health. 2019 Jan 2;16(1).
L’inquinamento atmosferico è anche causa di riacutizzazione non solo della
bronchite cronica, ma anche di altre gravi malattie respiratorie come l’asma e
le bronchiectasie
Effect of Air Pollution on Exacerbations of Bronchiectasis in Badalona, Spain, 2008-2016.
Garcia-Olivé I.et coll. Respiration. 2018;96(2):111-116.
Harmful impact of air pollution on severe acute exacerbation of chronic obstructive
pulmonary disease: particulate matter is hazardous.
Choi J et coll. Int J Chron Obstruct Pulmon Dis. 2018 Mar 28;13:1053-1059.
Nel 2013 L'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) che fa
parte dell'Organizzazione mondiale della sanità, ha classificato
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l'inquinamento dell'aria esterna come agente cancerogeno (cancerogeno)
causa di cancro del polmone, principalmente di adenocarcinoma. Lo IARC
ha basato il suo rapporto su una revisione di oltre 1.000 articoli scientifici
provenienti da studi in 5 continenti. Gli studi hanno analizzato il rischio di
cancro causato da vari inquinanti presenti nell'inquinamento dell'aria esterna,
in particolare il particolato e l'inquinamento legato al trasporto. I risultati sono
arrivati da grandi studi epidemiologici che hanno coinvolto milioni di persone
che vivono in Europa, Nord e Sud America e Asia. Secondo lo IARC, le fonti
artificiali predominanti di inquinamento dell'aria esterna sono i trasporti, la
generazione di energia fissa, le emissioni industriali e agricole e il
riscaldamento e la cottura residenziali. La relazione tra smog e aumento dei
casi di cancro, specie al polmone, è stata dibattuta a lungo perché era difficile
da mettere in luce. Esiste una relazione ben nota tra inquinamento e
infiammazione dei polmoni che può in parte spiegare come lo smog possa
favorire la comparsa di questo tipo di tumore. I risultati dello studio ESCAPE
(European Study of Cohortes for Air Pollution Effects) pubblicato da Lancet
Oncology e condotto in 9 Paesi e circa 300.000 persone seguite per oltre 13
anni, ha dimostrato la relazione tra aumento delle polveri sottili e numero di
tumori del polmone, indipendentemente da altri fattori come il fumo di
sigaretta. L'Agenzia internazionale per la ricerca sul cancro (IARC) ha
classificato l'inquinamento atmosferico e le polveri sottili fra i carcinogeni
umani di tipo 1. Lo smog rimane una causa di tumore polmonare minore
rispetto ad altre, in primo luogo il fumo, ma l’impatto è comunque notevole
poiché riguarda tutta la popolazione esposta e non solo i fumatori. Sono
sempre più numerosi gli studi che mostrano un legame tra inquinamento
atmosferico e aumento del rischio di tumori diversi da quello polmonare.
Esposizioni ambientali o professionali a radon, asbesto e metalli pesanti quali
cromo, cadmio e arsenico producono un incremento del rischio. Gli inquinanti
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aerei principali sono l’NO2(biossido di azoto), l’SO2(anidride solforosa),
l’ozono, il PM10, e gli idrocarburi aromatici.
Distribuzione dell’NO2 in Europa
Distribuzione dell’SO2 in Europa
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Gli idrocarburi aromatici policiclici
come il benzene, l’antracene, il pirene e derivati tutti con proprietà
carcinogenetiche dimostrate quando inalate cronicamente nelle alte vie
aeree.
Poveri sottili, particolato atmosferico, Pm10 e Pm2,5: tutto quello che entra in
circolo e fa male ai nostri polmoni. Basti pensare che l’Agenzia europea per
l’ambiente ha stimato come in Italia, nel 2014, 50.550 morti premature siano
attribuibili all’esposizione a lungo termine al Pm2,5.La direttiva 2008/50/CE e
il decreto legislativo 155/2010 stabiliscono un valore limite annuale di 40
µg/m³ e un valore limite giornaliero di 50 µg/m³ da non superare più di 35
volte in un anno per il Pm10. Dopodiché, suona l’Sos per la nostra salute.
2016: allarme squillato in 33 aree urbane, nella maggior parte dei casi
localizzate a Nord, con superamenti anche al Centro Sud e in Sicilia. Il
maggior numero di superamenti giornalieri (85) si è registrato a Frosinone.
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2017: è andata ancora peggio con il Pm10 con valori oltre la norma in molte
città italiane: al 10 dicembre 2017, il valore limite giornaliero era stato
oltrepassato in 34 aree urbane, gran parte di queste localizzate nel bacino
padano. Ancora una volta, a indossare la maglia nera è Torino con il numero
maggiore di superamenti giornalieri (103). Ma già nel primo semestre del
2017 era stata superata la soglia limite dei 35 giorni anche nell’agglomerato
urbano di Milano (46) e Venezia (47).
Emilia Romagna.
N. casi di pazienti affetti da malattie respiratorie nel 2017.
BPCO 162926
Asma 35733
Tumori del polmone 6000