Revisione a cura di Silvia Francisci – Centro nazionale di epidemiologia, sorveglianza e promozione della salute, Cnesps-Iss
27 ottobre 2016 - Quello dell’Italia è uno dei quasi 200 country profile messi a punto dai ricercatori del Global Burden of Disease Study 2015 (GBD 2015) sulla base di oltre 80.000 fonti di dati.
Secondo la rilettura della salute mondiale offerta dall’indice sintetico elaborato dal gruppo di lavoro del GBD 2015 (health-related SDG index) – che riassume in un punteggio da 0 a 100 la situazione nei diversi Paesi – l’Italia risulta al 20simo posto della classifica.
Nessuno degli indicatori italiani sta nella fascia di valori allarmante, ma la prestazione è globalmente sotto le attese e più deludente di quella emersa dal GBD 2010, valutata a partire da altri criteri e indicatori [vedi l’approfondimento dedicato al GBD 2010 su EpiCentro]. In generale, risultano raggiunti obiettivi che sono da considerare consolidati in nazioni industrializzate, relativamente alla mortalità infantile, alla nutrizione e alla qualità degli alimenti e alle condizioni igieniche, mentre il punto debole si riscontra nell’elevata prevalenza di obesità infantile. Il Servizio sanitario nazionale sfiora il punteggio pieno e, dal confronto con i punteggi delle altre nazioni, è uno dei fattori che aiuta l’Italia a rimanere nella fascia medio-alta della graduatoria.