Qualcuno ha deciso che l’introduzione del 5G migliorerà la nostra qualità di vita ma, se il 5G fosse stato un farmaco, a causa delle evidenze disponibili sui suoi effetti biologici e nonostante queste siano ancora preliminari, non avrebbe superato neanche la fase di valutazione preclinica. Invece, al contrario, si è deciso di condurre una “sperimentazione 5G” su almeno 4 milioni di italiani senza autorizzazione preventiva di alcun comitato etico, senza consenso informato e senza neanche una minima informazione sui potenziali rischi. E presto saranno esposti anche tutti gli altri.
Gli aspetti che si vogliono testare con la “sperimentazione 5G” sono unicamente di natura tecnica, dimenticando completamente i possibili rischi ambientali e sanitari.
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Giuseppe Fattori
onto Medici per l'ambiente - A cura di ISDE Modena in collaborazione con "Marketing sociale". Newsletter N°34 |