Per Michael Snyder, appassionato di corsa e professore di genetica e di medicina personalizzata all’Università di Stanford, è stato impossibile sfuggire alla tentazione di unire l’utile al dilettevole. E così, contento di prestare il suo corpo alla scienza, il ricercatore si è imbrigliato tutti i giorni in ben otto dispositivi per il monitoraggio dell’attività fisica e ha scrupolosamente analizzato tutti i dati ricavati per due anni consecutivi. Con lo scopo di scoprire a cosa serve veramente indossare tanta tecnologia.